Oggi, in questo nuovo articolo sulla cromoterapia, vi voglio parlare del colore rosa. Il rosa è il colore che automaticamente viene collegato alla femminilità, ma non sempre le cose sono state così. All’inizio del XX secolo, il rosa era il colore che si associava ai bambini poiché, essendo una sfumatura del rosso, colore di Marte, Dio della Guerra, era considerato il simbolo della mascolinità, quindi più adatto ai maschi; per le bambine, invece, era ritenuto più appropriato l’azzurro, perché rimandava al manto blu della Madonna.

Il rosa è il colore che si associa alla bellezza, è morbido e delicato, riesce a far abbassare le difese e a stemperare l’aggressività.

Come tutti i colori, ha i suoi effetti positivi e negativi e possiamo utilizzarlo a nostro favore in alcuni momenti particolari della nostra vita.

È molto indicato nei momenti difficili, come una perdita o un lutto, oppure per combattere gli stati d’animo up & down.

Descrizione del colore

Il rosa di base, si ottiene aggiungendo del bianco al rosso, ma le sfumature che si possono ottenere sono molteplici. Il rosa è un colore innocuo, niente di rosa sembra poter nuocere, quindi abbassa le nostre difese verso l’esterno per poter tornare a concentrarci su di noi.

Come ogni colore, il rosa ha delle sfumature più calde, come il rosa pastello o il rosa sakura, il colore dell’albero di ciliegio giapponese, e delle sfumature più fredde, come il rosa baby o il fucsia.

Il rosa, usato nelle sfumature del cipria e del rosa antico, ci riporta in contatto con noi stessi, ci aiuta ad amarci e a guarirci, ci fa prendere cura di noi; è il colore dell’amore, dell’empatia, del calore materno, può farci sentire abbracciati e compresi.

Ottimo se utilizzato nelle camere da letto, la stanza del riposo e dell’intimità.

Come tutti i colori anche il rosa ha le sue qualità negative a livello psicologico: il rosa abbatte la nostra forza fisica, quindi non è consigliato nelle palestre e nei luoghi dove si svolge attività fisica, perché può farci sentire deboli e spossati.

Gli effetti del rosa

Il colore rosa è stato uno dei primi di cui avevo letto gli effetti psicologici sulle persone e che mi ha fatto avvicinare allo studio della cromoterapia e della psicologia dei colori.

Come accennato nel paragrafo precedente, il rosa è un colore che abbassa le difese e che abbatte l’aggressività.

Di queste proprietà innate del rosa, era a conoscenza il coach della squadra di football dell’Università dell’Iowa, Hayden Fry: laureato in psicologia, nel 1979 decise di dipingere di rosa gli spogliatoi della squadra ospite, con l’intento di minare la forza fisica e la concentrazione degli avversari.

Anche se questa decisione gli provocò non poche critiche, ancora oggi gli spogliatoi sono rimasti dello stesso colore.

Con ben altri intenti e in altre circostanze venne usato il rosa per le sue qualità benefiche e calmanti, in particolare la sfumatura chiamata Rosa Baker Miller: questa tipologia di rosa, più di tutte, abbassa il battito cardiaco e la pressione arteriosa.

Per questo, negli anni ’70 , lo psicologo Alexander Schauss, propose di utilizzare questa nuance di rosa, per dipingere una cella di detenzione in una prigione di Seattle: questa tipologia di colore calmava i detenuti più irosi, scoraggiandone reazioni aggressive, con un effetto che durava per oltre 30 minuti dopo l’esposizione.

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